Riflessioni sulla sostenibilità. Per un'architettura che vede l'uomo come parte integrante della natura
L'architettura non è solo costruzione di spazi, ma un atto di responsabilità verso il nostro pianeta
Così l'architetta Maria Canepa mette in evidenza l'importanza di una visione olistica nella progettazione urbana. In questo articolo partiremo proprio da questa frase scritta dalla studiosa nel suo libro Riflessioni sullo Sviluppo Sostenibile in Architettura, in cui offre una profonda analisi delle sfide e delle opportunità legate alla progettazione sostenibile.
Sostenibilità, un termine inafferrabile
Il vasto consenso dell'opinione pubblica in materia di sostenibilità non ha impedito a questo tema di essere al centro di numerosi dibattiti, dal momento che la sua definizione è soggetta a diversi fraintendimenti.
Secondo Bob Engelman attualmente viviamo nell’epoca del ‘sosteniblablablà’: assistiamo ad una diffusione cacofonica ed inflazionata dell’aggettivo sostenibile, impiegato nelle modalità più svariate. Indubbiamente il termine è entrato a far parte del vocabolario della pubblicità e della propaganda politica, se ci apprestassimo a fare alcune ricerche su Google potremmo trovare facilmente case sostenibili, automobili sostenibili, abiti sostenibili, addirittura diete sostenibili.
La definizione del Rapporto Brundtland (1987) parla di sviluppo sostenibile come di uno sviluppo capace di soddisfare i bisogni del presente senza pregiudicare i bisogni delle generazioni future. Per questo motivo - sostiene Canepa - l’aggettivo sostenibile viene impiegato per identificare qualcosa di durevole e permanente nel tempo. Agli inizi del terzo millennio, il termine sostenibilità ha iniziato ad acquisire significati che si allontanavano sempre più da quelli attribuiti dal Rapporto Brundtland.
I principi fondamentali della sostenibilità
Continuiamo con la nostra analisi e andiamo al cuore del saggio Riflessioni sullo Sviluppo Sostenibile in Architettura, che si concentra sui principi fondamentali dello sviluppo sostenibile in architettura. Canepa esplora vari aspetti, dall'uso dei materiali ecocompatibili alla progettazione energetica efficiente e sottolineando la necessità di un approccio dinamico e flessibile, afferma:
Ogni edificio deve essere visto come un organismo vivente, in grado di respirare, adattarsi e interagire con il suo ambiente.
Un tema ricorrente nel libro è l'integrazione tra innovazione tecnologica e tradizione. La studiosa evidenzia come le tecniche costruttive antiche possano offrire soluzioni sostenibili ai problemi contemporanei.
Le antiche civiltà hanno molto da insegnarci sul vivere in armonia con la natura. Dobbiamo riscoprire e reinterpretare queste saggezze nel contesto odierno.
Costruiamo comunità sostenibili
Canepa non evita di affrontare le sfide pratiche e politiche legate alla realizzazione di progetti sostenibili, ma incoraggiando i professionisti del settore a perseverare nonostante le difficoltà.
La strada verso la sostenibilità è irta di ostacoli, ma ogni sfida è un'opportunità per innovare e migliorare.
La riflessione della studiosa si conclude con una visione ottimistica del futuro dell'architettura sostenibile. Immagina città dove l'architettura, la tecnologia e la natura coesistono in armonia, creando ambienti urbani che siano salutari, resilienti e belli.
Il futuro della nostra civiltà dipende dalla nostra capacità di costruire non solo edifici, ma comunità sostenibili.
La risposta del biourbanismo
Il biourbanismo rappresenta un approccio innovativo alla pianificazione urbana, che combina sostenibilità, benessere e rispetto per l'ambiente. Questa disciplina si propone di creare città più vivibili e resilienti, integrando principi ecologici nella progettazione degli spazi urbani.
Il concetto di biourbanismo si radica profondamente in una visione che considera l'uomo come parte integrante della natura, piuttosto che come suo dominatore. Il biourbanismo va oltre ogni visione strettamente antropocentrica, promuovendo un rapporto armonioso tra l'ambiente costruito e il mondo naturale e riconoscendo che il benessere umano è intrinsecamente legato alla salute dell'ecosistema.
Alcuni esempi di biourbanismo
Il Bosco Verticale, Milano
Uno degli esempi più celebri di biourbanismo in Italia è il Bosco Verticale di Milano. Progettato dallo Studio Boeri, questo complesso residenziale comprende due torri ricoperte da oltre 900 alberi e 20.000 piante. Le piante migliorano la qualità dell'aria, riducono il consumo energetico degli edifici e offrono un habitat per la fauna urbana.
Il progetto del Bosco Verticale è citato anche da Canepa tra gli esempi che incarnano i principi della sostenibilità.
Il Bosco Verticale non è solo un edificio, ma un manifesto vivente della nostra capacità di coesistere con la natura.
![Bosco Verticale, Milano](https://www.stefanoboeriarchitetti.net/wp-content/uploads/2021/01/vertical-forest.jpg)
Il progetto CASACLIMA, Bolzano
Un altro progetto che è opportuno citare si trova a Bolzano, una città all'avanguardia nella bioarchitettura grazie al progetto CASACLIMA. Questo standard di costruzione promuove edifici ad alta efficienza energetica, utilizzando materiali sostenibili e tecniche costruttive innovative. Le case certificate CASACLIMA consumano fino al 90% in meno di energia rispetto agli edifici tradizionali.
Alcune riflessioni finali
Il biourbanismo non è solo una tendenza, ma una necessità per affrontare le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Attraverso l'adozione di pratiche sostenibili e la progettazione di spazi urbani che mettono al centro il benessere umano e la natura, possiamo creare città più resilienti e vivibili.
Facciamoci coinvolgere dall'ottimismo che Maria Canepa. Riflessioni sullo Sviluppo Sostenibile in Architettura è un'opera fondamentale per chiunque sia interessato alla sostenibilità e all'architettura. Con la sua chiarezza, l'autrice offre una guida preziosa per costruire un futuro più verde e più equo. Questo libro è un invito all'azione per architetti, urbanisti e cittadini, affinché collaborino nella creazione di città che rispettino e valorizzino il nostro pianeta.
Comentários