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Il pioniere dell'ecologia urbana: la città è un ecosistema

Immagine del redattore: Maria Antonella CalàMaria Antonella Calà

Al nome di Patrick Geddes si associano la teoria e la pratica dell'ecologia urbana, tanto da poterlo definire uno dei pionieri di questa disciplina. L'urbanista e sociologo scozzese considerava la città come un ecosistema, ma vediamo di cosa si tratta.

Siamo tra le fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, nel periodo in cui l’ecologia man mano si stava facendo strada, legittimandosi come disciplina autonoma distinta dalla biologia. Geddes nei suoi lavori, tra cui City Development del 1904, affronta in maniera innovativa ed originale concetti essenziali: il bioregionalismo, la conurbazione, il giardino pedagogico. È stato il primo in Europa a praticare l’architettura del paesaggio, permettendo all'urbanistica di inserirsi nel contesto del territorio.


L'equilibrio vitale tra città e spazi naturali


Geddes è considerato il primo ad aver evidenziato la necessità delle green belts, «cinture verdi» alternando orti e giardini intorno alle città e promuovendo tra l'altro di limitare la crescita delle aree urbane in modo da garantire degli scambi sempre vivaci tra città, campi coltivati e spazi naturali.


L'urbanista scozzese concepiva il parco urbano come una «cattedrale laica per la città», un ecosistema in equilibrio tra passato e presente che apre al futuro e permette di sviluppare il senso civico degli abitanti, alla pari di un museo o dell'università.


Urbanismo e giustizia sociale


L'urbanista matura il suo pensiero sul town planning, la pianificazione urbana in stretta connessione con la giustizia sociale, secondo cui ognuno, indipendentemente dalla sua posizione o provenienza sociale, deve avere la possibilità di essere considerato alla pari di tutti gli altri individui in ogni contesto. In questo senso, Geddes coltiva un'idea organica dell'urbanistica che coinvolge gli abitanti in comunità attive tese al mantenimento del proprio ambiente, parla per l'appunto di integrated communities.


By Doing We Learn


Intendendo porre le basi per una matrice umanistica della pianificazione e dell’urbanistica, Geddes era convinto che

L'educazione è il motore del cambiamento sociale e di una cittadinanza attiva

L'urbanista, sospeso sempre tra l’India, in lavorò a programmi di rinnovamento e sviluppo urbano e la natia Scozia, basa il suo insegnamento non solo sulla lettura di testi o i corsi in aula, ma soprattutto sulla pratica, il suo motto è: By Doing We Learn, con il fare impariamo.


Perciò, l'urbanista viaggiatore si impegna a portare avanti attività all'aperto in grado di coniugare mano, cuore e testa. Cerca di creare negli spazi abbandonati delle città giardini e orti in modo da produrre cibo locale, osservazione e studio della biodiversità, delle forme vitali e dei cambiamenti stagionali, rafforzando in questo modo la coesione sociale, la consapevolezza ecologica e l'impegno collettivo.

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