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Nomadi urbani e residenze in movimento

Immagine del redattore: Maria Antonella CalàMaria Antonella Calà

Il nomadismo è un fenomeno che da sempre accompagna l’umanità: l'uomo si adatta continuamente ai cambiamenti sociali e comportamentali. In questo senso, la figura del nomade urbano risponde all'attuale liquidità sociale, creando oggetti e spazi ibridi e flessibili.

Le consuete tipologie edilizie spesso non soddisfano le modalità abitative della società contemporanea, che comprende diverse forme dell'abitare, come l'autocostruzione, il nomadismo urbano, le comunità agresti e gli eco-villaggi. Si potrebbe persino parlare, sotto certi aspetti, di traslazioni di esperienze comunitarie del passato nell'era presente.


Il nomade urbano è colui che può trasportare il suo ufficio in uno zaino, che si sente a casa ovunque si trovi, che vive il presente per dare forma al futuro. La figura dell'abitante-viaggiatore rispecchia lo scenario socioculturale della nostra epoca: attraverso un'apparente instabilità cerca una ritrovata stabilità e attraverso l'incertezza si spinge verso una certezza, che riscopre nella fluidità del suo modo di vivere.


Cercando di seguire la fenomenologia del neo-nomadismo urbano, adulti compresi tra i 25 e i 40 anni si spostano da una città all’altra senza avere un posto di lavoro fisso o una casa stabile. Il nomadismo urbano sembra essere una condizione temporanea e provvisoria, propria di una nicchia di persone, provenienti da paesi occidentali, che spesso fanno questa scelta di vita per un periodo limitato.


La casa mobile


Con questa nuova idea di nomadismo, la casa non è più il luogo in cui si fa ritorno, ma diviene una dimora mobile ed itinerante che si definisce casa solamente se la si può portare con sé. La casa mobile è leggera da trasportare, veloce e pratica da montare e smontare. Anche gli oggetti di uso quotidiano e gli arredi diventano sempre più agili e trasportabili. La mobilità delle abitazioni e la loro sostenibilità sono temi che da sempre affascinano i progettisti, che si sono cimentati nelle più bizzarre soluzioni per portare la propria casa in viaggio.


Nelle loro applicazioni concrete, molti progetti hanno facilitato la vita dei nomadi urbani, come case mobili su ruote in legno in un ambiente decisamente compatto e di ispirazione rustica o case mobili dotate addirittura di un terrazzo e dalle rifiniture di pregio.


Due esempi di casa in movimento


L'architetto Leonardo Di Chiara, che si definisce

Nomad architect with a Tiny House

ha realizzato una mini casa mobile, dedicata alla nuova generazione dei nomadi urbani: aVOID. Si tratta di una casa su ruote di 9 mq, composta da un'unica stanza sviluppata longitudinalmente e priva di qualsiasi arredo, ma con tutte le funzionalità di un'abitazione comune.

"aVOID" dal sito di Leonardo Di Chiara


Un altro esempio è fornito dalla residenza mobile di 12 mq Cabin Y, progettata dallo studio belga dmvA architecten.

"Cabin Y" dal sito di Bart Gosselin


Il neo-nomadismo come denuncia sociale


Questa nuova-antica forma dell'abitare non solo segue i cambiamenti sociali e le traiettorie evolutive urbane che sono sempre in atto, ma spesso diventa strumento di denuncia di problemi sociali irrisolti, come l’elevato costo delle abitazioni, la mancanza di spazi verdi in città, le difficoltà burocratiche per costruire o ristrutturare casa, l'elevato tasso di disoccupazione, la crescente incertezza nel futuro.






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