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BISANZIO FASHION WEEK – SOLD OUT

Immagine del redattore: Noemi CalàNoemi Calà

L’abbigliamento bizantino ebbe una profonda influenza sulla moda europea del V-XI secolo a.C. Ma come iniziò tutto? Parliamo un po’ di storia!

Moodboard di ispirazione realizzato da Noemi Calà


Bisanzio, attuale Istanbul, faceva parte dell’antico Impero Romano che però nel corso del IV secolo a.C. rischiava di cadere in Oriente. L’imperatore Costantino, data la situazione, decise di proclamare Bisanzio capitale e mentre la potenza di Roma andava declinando. a Bisanzio fioriva una nuova civiltà: la civiltà bizantina.


La moda a Bisanzio


Dalle varie influenze di ideologia classica, misticismo orientale e riscoperta del cristianesimo venne fuori uno stile ecclettico, un abbigliamento vistoso ma elegante, non pacchiano. Si hanno molte fonti soprattutto grazie ai mosaici, ad alcuni tessuti, per lo più ecclesiastici, conservatisi nel tempo e ai manoscritti. I bizantini utilizzavano tessuti come la lana e il lino, ma in particolare erano molto bravi nella tessitura della seta. Quest’ultima inizialmente arrivava tramite le rotte commerciali con la Cina, in seguito i monaci importarono notevoli quantità di bachi da seta nascondendoli all’interno dei loro bastoni, da qui venne avviata l’industria della seta a Bisanzio.


Due tessuti caratteristici di questa civiltà sono il broccato, un tessuto decorato a rilievo e lo sciamito, una seta molto pesante e resistenze, nella quale venivano intessuti fili d’oro o, al contrario, in delle lamine d’oro veniva incorporata la seta. In ogni caso non potevano assolutamente mancare le pietre preziose e le perle per completare la loro maestosità! Erano eccezionali nella lavorazione delle pietre preziose, così tanto che non presentavano nessuna sfaccettatura.


I bizantini hanno molti punti forti se si parla di abbigliamento e uno di questi è sicuramente il colore, utilizzavano davvero tante tinte, nello specifico il lilla, l’arancio, l’azzurro, l’ocra e il preferito dalla corte imperiale, nonché molto costoso per via della provenienza dai molluschi: il porpora. A parte quest’ultimo, tutti i colori erano concessi indipendentemente dallo status sociale. I motivi dei tessuti erano principalmente figure geometriche, animali mitologici e scene di contenuto religioso legate al cristianesimo.


Gli strati dell'abbigliamento bizantino


Ma come si vestivano davvero i bizantini? Partiamo con il mettere in chiaro che abbigliamento maschile e femminile erano quasi uguali, pochi erano i punti che li distinguevano.


Iniziamo con l’uomo: i capi intimi erano delle braghe, delle calze e una sottoveste solitamente bianca con maniche lunghe e aderenti, sopra indossavano una tunica di una lunghezza variabile dal ginocchio alla caviglia, solamente per i contadini era lunga fino ai fianchi, per questioni di comodità, a cui si accompagnava un cappello che solo chi lavorava in campagna aveva, il petasos. Ma tornando a noi, sopra la tunica veniva indossata un’altra tunica con delle maniche ampie e molti soprannumerari detti patagi se in verticale e segmenta se orizzontali.


Proseguiamo con la donna: la sottoveste aveva le maniche aderenti, proprio come nell’uomo, ma leggermente più corte e arrivava sempre fino alle caviglie. Questa lunghezza non era variabile. Sopra la sottoveste anche le donne indossavano la tunica ma leggermente più corta come le maniche, in modo da lasciare intravedere la sottoveste. L'abito si stringeva in vita con una cintura che delineava le forme.


L'abbigliamento bizantino è il frutto di diverse influenze, come ad esempio la toga romana, che venne sostituita dal mantello. Ne esistevano tre tipi: mantello a rettangolo (dalle spalle a terra) fissato sulla spalla destra con una fibula (spilla); a semi ellisse, dritto sul davanti e curvo dietro, fissato sempre con una fibula sulla spalla destra e il mantello ad ellisse che aveva solo un buco per la testa con un cappuccio.


Alcune curiosità di nicchia


Per finire, vi lascio con alcune peculiarità sull'abbigliamento della civiltà bizantina: il tablion, un rettangolo di stoffa cucito sopra i mantelli ricamato con fili d’oro, pietre preziose e perle. Si trattava di un pannello ornamentale utilizzato anche dal popolo, anche se in maniera più semplice; il pallium (dalla toga romana) era una fascia di tessuto rigido larga circa 20 centimetri, che veniva avvolta intorno al collo e al corpo in diversi modi, assomigliava molto alle attuali sciarpe; le calzature, stivali fino al polpaccio in cuoio grezzo e i campagi, simili a delle ballerine, ricoprivano solo la punta e il tallone del piede; nell’uomo l’acconciatura solitamente prevedeva i capelli corti o fino alle spalle, a differenza delle donne che si davano alla pazza gioia con acconciature molto elaborate; infine vi parlo del maniachion, una collana rigida indossata sopra al mantello e che non può non essere decorata.


Ogni indumento decorato, luminoso e colorato è bizantino!


La civiltà bizantina ci ha regalato abiti maestosi, oltre a magnifici mosaici. Tutt’oggi molti abiti sono d’ispirazione bizantina, ma qualsiasi indumento decorato, luminoso, colorato, elegante e mai pacchiano ricorderà sempre questa civiltà che ha donato molto al mondo della moda, sicuramente oggi avrebbero fatto sold out!

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